mercoledì 25 gennaio 2012

La prova del fuoco

"Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo." (1 Pt, 6-7)

Tutti quanti nella loro vita hanno avuto delle prove da affrontare: vittorie e sconfitte si sono alternate in modo diverso, e certamente senza usare alcuna mezza misura. Nel tempo della vittoria non c'è nulla di meglio che godersi il risultato e brillare di gioia, mentre nel tempo della sconfitta resta solo l'amaro in bocca e un tremendo miscuglio di emozioni che appesantiscono l'anima. Eppure è così, sono le inavitabili asprezze del cammino.

C'è tuttavia un tempo, né di vittoria né di sconfitta, in cui tutto si mostra e si svela: è il tempo in cui ci si ferma a pensare, a riflettere, a meditare, a osservare i fatti come se lo facesse un osservatore esterno. Io potrei chiamarlo "il tempo della balena" pensando a Giona profeta, ma altri potrebbero chiamarlo "il tempo del crogiolo" pensando a Pietro apostolo.

Si tratta di quel momento in cui il metallo prezioso, dopo essere stato lavorato nel fuoco della quotidianità, viene lasciato raffreddare affinché possa assumere una sua personale forma e sostanza, che possano essere osservate e giudicate dal Mastro Orefice. Questi, poi, con misurata perizia lo riprenderà e lo passerà nel fuoco ancora una volta: non per avvicinarlo ad un'altra prova che lo ferisca, ma piuttosto per affinarlo verso la perfezione che Egli ricerca per quel metallo prezioso che, senza nascondimenti, ama alla follia.

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