Vedo in me un’anima ribelle, che da quasi quarant’anni mi fa compagnia, ma che malgrado ciò ha nuove cose da dire sull’obbedienza, su che spessore abbia adesso.
… obbedivo a mio papà, obbedivo a mia mamma, quando ero una bambina, mentre ero adolescente … obbedivo ai docenti, obbedivo al mio capo di lavoro, ed ero giovane e poi adulta …
Quando sarò vecchia: a chi obbedirò?
Ma, prima di tutto: cosa significa obbedire? Che valore ha l’obbedienza?
Per me oggi obbedienza è un voto della professione religiosa, che posso sintetizzare come dono di me e della mia vita a Dio.
È da questo punto che parte il mio discorso: un’anima ribelle, che fa di testa propria, può scoprirsi libera solo quando comprende cosa significa “obbedire alla Vita”, e tutto ciò che c’è intorno e tutto ciò che c’è dentro di me non cambia, non si cancella, semplicemente diventa Nuovo.
Ora posso rispondere alla domanda: “Quando sarò vecchia, a chi obbedirò?”
Obbedirò a me stessa,
non nel senso che farò quello che mi pare, senza ascoltare nessuno, ma che avrò accolto me stessa e gli altri per quello che sono, ne avrò abbracciato la pienezza nel riflesso dell’Amore che tutti ci ha voluti e creati.
Ma io non voglio diventare vecchia per “obbedire alla Vita”, desidero camminare in queste scarpe già dalla strada che mi trovo sotto i piedi ora, per rimettere dentro a questo significato tutte le obbedienze della mia vita, del passato, del presente e anche del futuro.
Questa è obbediente libertà!
Questo è ciò che posso misurare e provare oggi, da subito:
obbedire alla Vita.
Rebecca nov.fmm