mercoledì 8 agosto 2012

La parola verace/1

Ogni giovinezza schietta e viva sta sotto il segno della veracità. Dallo spirito di verità ha origine ciò che in essa può diventare grande e duraturo. Ha un vero spirito giovanile solo quegli in ciu è viva la seria, forte e lieta volontà di vero. Egli deve tendere a liberarsi da ogni realtà menzognera; deve diventare schietto nel suo sentire; non contraffarsi; deve lottare per un giudizio chiaro su ciò che è puro e naturale; deve volere diventare semplice nella sua indole, sincero verso Dio, gli uomini e se stesso. Deve sapere guardare in faccia le cose e deve avere il coraggio delle proprie opinioni.
Ma tale decisione, di attuare la verità in se stessi, non è presunzione. Non deve significare che ci si vuol far valere; che ci si atteggia a giudice sopra ogni questione, che si conosce tutto ciò che è meglio, che si critica tutto e che si dichiara infallibile il proprio modo di sentire e di intendere. Questa non sarebbe veracità ma boria. La nostra veracità deve essere al servizio di Dio. Il nostro «esser veri» è da intendersi nel senso che ci avviciniamo maggiormente e Dio. Noi vogliamo inverare la nostra essenza e la nostra esistenza col renderle a Dio proporzionate. Egli deve dominare in tutto ciò che facciamo e che siamo, tutto deve essere suo. Ciò avviene attraverso la veracità, ma solo se questa è conce pepita in spirito di sommissione. Non dobbiamo, tramite la veracità, andare in cerca di noi stessi ma di Dio, poiché egli è la verità. Allora la nostra vita diventa possesso di Dio. Se per esempio, qualcuno risponde lealmente ad una domanda, nella sua parola regna Dio. Se qualcuno fa ad un altro un grande servizio senza secondi fini, nella sua azione regna Dio. Quando due intrattengono tra loro una sincera amicizia, nella loro amicizia regna Dio. Potremo dunque dire che quando gli uomini sono schietti e si comportano e parlano e pensano sinceramente, dentro di loro si estende il regno vivente di Dio.
Romano Guardini Lettere sull’autoformazione, Brescia 1994, Morcelliana p.15-16

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