sabato 4 agosto 2012

La gioia del cuore/3

Ma come scorgiamo che cosa Dio vuole? Non abbiamo bisogno per ciò di profonde meditazioni o di grandi piani. Lo vediamo in ogni cosa, anche la più comune: nell’attimo presente. E’ anche necessario, talvolta, prendere grandi decisioni o fare piani lungimiranti. Proprio a questo serve l’«istante». Noi ci possiamo tenere ben fermi al caso: ciò che appunto in «questa» situazione è necessario, ciò che appunto «ora» è il mio dovere, questo è il volere di Dio. Se noi lo compiamo, Dio ci è guida dall’una all’altra azione.
Poiché quell’istante, col suo dovere, è un nunzio di Dio. Se lo ascoltiamo, diventiamo maturi per comprendere ed adempiere il messaggio successivo. Così portiamo a termine, un passo dopo l’altro, l’opera della nostra vita. Dunque: intendere chiaramente cosa Dio vuole «ora» da noi. Rispondergli francamente un energico «sì» e accingerci risolutamente. Allora saremo lieti.
Ora siamo in grado di cominciare. Tu stesso devi estendere le tue riflessioni ai particolari. Riassumiamo perciò quello che abbiamo trovato in un chiaro proposito! Più volte al giorno, per esempio, prima di un lavoro o quando sopraggiunge qualche cosa di nuovo, domandiamoci:che cosa vuole Dio da me? Per poterlo riconoscere, osserviamo ciò che sta proprio davanti a noi. Non cerchiamo ciò che ci conviene o che non preferiremmo. Ma domandiamoci lealmente: che cosa devo fare ora? A questo dobbiamo rivolgere la nostra attenzione, e non lasciarci trarre in inganno! E da chi? Da noi stessi. Dal capriccio, dalla volubilità, dall’indolenza verso noi stessi. Noi dobbiamo diventare inflessibili. Dobbiamo avere velocità nel vedere den chiaro come la cosa sta in realtà.
Romano Guardini Lettere sull’autoformazione, Brescia 1994, Morcelliana p.9-10

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