martedì 21 agosto 2012

Donare e ricevere l'intimità della casa-l'ospitalità/5

(…) Una particolare, preziosa maniera di quella comunione che si stabilisce sulla base del dono è l’ospitalità. Che cosa significa accogliere uno come ospite? Significa che qualcuno sta «fuori» e che lo si accoglie «dentro», nella propria intimità, nella propria casa. Questo «fuori» e questo «dentro» possono essere presi alla lettera se qualcuno è senza casa, o se è in visita, e lo si accoglie come ospite. Allora egli entra nella nostra casa, nella nostra camera e sta presso di noi, nella nostra intimità. Vera ospitalità significa ospitare qualcuno famigliarizzando con lui. Deve avere ciò di cui ha bisogno: cibo, bevande, cure, il tutto a puntino, preparato con proprietà e con larghezza secondo le nostre possibilità. Ma c’è dell’altro. Può anche darsi che permettiamo a qualcuno di varcare la nostra soglia, e che egli abbia la sensazione di essere rimasto fuori. Il corpo è entrato, non l’anima; ma l’ospite deve essere accolto non solo in quanto corpo ma anche in quanto anima. Ciò accade se fli si va incontro amichevolmente . l’ospite porta Dio tra di noi. Il Signore ha espresso questo concetto con le parole:«Ero per via, e mi avete accolto».
(….) Un saluto amichevole è già come una buona accoglienza, anche se di breve durata. È come una rapida sosta per subito ripartire, ma da senso di conforto. Oppure si può esercitare l’ospitalità anche per mezzo di un discorso: l’attenzione e la comprensione costituiscono come la porta attraverso la quale si fa entrare l’ospite. Egli si sente per un istante come a casa e se ne va riconfortato. Per questa ospitalità può anche darsi che non sia più necessario che chi è entrato se ne vada, che esli possa prestare per sempre in fedeltà e sincerità nella casa che ha trovato. Tutto ciò è bello, è il segno di qualche cosa di molto elevato. Quale sia il valore dell’ospitalità è noto solo da chi viene dal di fuori, a chi viene da ciò che è estraneo. Costui ci sente sollevare se cuori gentili e generosi gli offrono asilo.
Romano Guardini Lettere sull’autoformazione, Brescia 1994, Morcelliana p.37-40

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