martedì 22 maggio 2012

io sono Giulia


In questi giorni, per ragioni di studio mi trovo a leggere un libro molto interessante di Carlos Marti Aris, ”Le variazioni dell'identità”, che parla del concetto di tipo in architettura.
Che cosa è un tipo? In architettura, come nel linguaggio comune, possiamo dire che “esso equivale a una forma generale o a un insieme di proprietà che sono comuni a un certo numero di individui o di oggetti”, ma che non si identifica mai completamente in uno di essi.
Mi sono imbattuta in questo paragrafo:
“così scrive Bertrand Russell: “Esaminando le parole comuni, vediamo che, in linea generale, i nomi propri stanno ad indicare i particolari, mentre altri sostantivi, aggettivi, preposizioni e verbi stanno a indicare gli universali […] “. […] In effetti, tutto quanto può essere denominato da un sostantivo, contiene il germe di un'idea che non si esaurisce nel fatto particolare in cui si manifesta.”
(tratto da: C. Martì Aris, Le variazioni dell'identità. Il tipo in architettura, Milano: Cittàstudi, 1990)
Ragionando al di là delle questioni legate alla teoria dell'Architettura, questa affermazione mi fa pensare allo straordinario valore che ha il nome proprio di ciascuno: io mi identifico nel mio nome e in tutte quelle caratteristiche che, insieme, definiscono la mia persona e solo la mia. Questo mi permette di esistere e di essere unica, ma, contemporaneamente, mi riportano ad un Universale e ad un ideale, che riconosco in Gesù, che ha manifestato in carne ed ossa quella perfezione a cui ciascuno di noi cerca di assomigliare!


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