I miei bambini non sanno cadere. Stiamo facendo un corso di pattinaggio nel campo dell’oratorio e siamo giunti alla penultima lezione. Li osservo e li incito, tifo per loro, ma noto anche che non tutti sanno cadere. qualcuno era la prima volta che metteva i pattini ai piedi, altri invece già sapevano andarci. Tutti hanno avuto la possibilità di imparare.
Ma cadere ancora non hanno imparato. Alcuni appena toccano per terra incominciano a lamentarsi, a piangere e a scoraggiarsi. Quasi siano circondati da cuscini che attutiscono le loro cadute e non sappiano gestirene una da poco. Ho imparato ormai a valutare se si fanno male o se è solo “scena”. E allora incoraggio e sdrammatizzo, ma mi chiedo cosa faranno nella vita quando batteranno la testa e dovranno per forza rialzarsi e continuare a provare. C’è anche chi cade e sorridendo si rialza, un po’ ammaccato, ma riprende. C’è chi si butta e cade quasi volutamente e c’è chi per ogni caduta ci vogliono 10 minuti di pausa, un pianto, e tanto incoraggiamento per riprendere e aimè c’è chi dopo uno scontro si è fratturata il polso…
Mi piacerebbe che dopo queste sette lezioni i bambini imparassero, oltre a pattinare anche a cadere… ma forse sette lezioni sono troppo poche.
Nessun commento:
Posta un commento