Mi
viene in mente il libro “Un
uomo”
di Oriana Fallaci (Rizzoli, 1979):

Dopo
il fallimento dell'attentato al dittatore greco Papadopoulos (1968)
ed anni di torture e carcere, Alekos Panagulis così risponde in
un'intervista:
"- Dopo tanto
soffrire, sei ancora capace di amare gli uomini?
- Amarli ancora?!? Amarli di più, vuoi dire! [...] Non crederai mica che io identifichi l’umanità con le bestie della polizia militare greca? Ma si tratta di un pugno di uomini! [...] Senti: i cattivi sono una minoranza. E per ogni cattivo vi sono mille, diecimila buoni: cioè le sue vittime. Quelli per cui bisogna battersi. Non puoi, non devi veder così nero! Io ho incontrato tanta gente buona in questi cinque anni! Perfino tra i poliziotti. Sì, sì! Ma pensa solo ai soldatini che rischiavano la pelle per portar fuori della prigione le mie lettere, le mie poesie! Pensa a tutti quelli che mi hanno aiutato, nei tentativi di fuga! [...] Oh, l’Uomo...
- Amarli ancora?!? Amarli di più, vuoi dire! [...] Non crederai mica che io identifichi l’umanità con le bestie della polizia militare greca? Ma si tratta di un pugno di uomini! [...] Senti: i cattivi sono una minoranza. E per ogni cattivo vi sono mille, diecimila buoni: cioè le sue vittime. Quelli per cui bisogna battersi. Non puoi, non devi veder così nero! Io ho incontrato tanta gente buona in questi cinque anni! Perfino tra i poliziotti. Sì, sì! Ma pensa solo ai soldatini che rischiavano la pelle per portar fuori della prigione le mie lettere, le mie poesie! Pensa a tutti quelli che mi hanno aiutato, nei tentativi di fuga! [...] Oh, l’Uomo...
- Alekos,
cosa significa essere un uomo?
-Significa
avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità.
Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora.
Significa lottare. E vincere. [...] E per te cos’è un uomo?"
(http://www.oriana-fallaci.com/panagulis/intervista.html )
(http://www.oriana-fallaci.com/panagulis/intervista.html )
Nessun commento:
Posta un commento