mercoledì 7 dicembre 2011

Giona, amico di Dio



"Giona ne provò grande dispiacere e ne fu indispettito." (Giona 4,1)


Nel post precedente avevamo visto come Giona arrivò a seguire la Missione del Signore di recarsi a Ninive. Proseguendo la lettura, ci imbattiamo nel sogno proibito di qualsiasi parroco: un'intera città - centoventimila persone! - assiste alla predicazione del profeta e lo ascoltano subito!! Vengono avviati digiuni e penitenze, ci si veste di sacco, si prega Dio di impietosirsi dalle minacce di distruzione, dal più piccolo al più grande -- persino gli animali!!!

Eppure Giona non ci sta, è infastidito dal comportamento del Signore e si irrita al punto da sedersi in dispartee chiedere a Dio di togliergli la vita: poiché conosceva il Signore e la Sua misericordia, nel suo cuore Giona sapeva che i cittadini di Ninive non sarebbero incorsi in una punizione, e per tale ragione aveva deciso sin da principio di non recarsi in questa città, come gli era stato ordinato. In un certo senso, Giona ritiene di essere stato preso in giro, manipolato: tuttavia Dio dialoga con il suo amico Giona, al punto da dare una spiegazione della sua scelta. Da non credere: Dio che spiega all'uomo le logiche della Sua misericordia, paziente come un padre con un bambino piccolo!

Oltre a questa, un'altra considerazione merita approfondimento: Dio, da amico, ha aiutato Giona fin dal principio e non lo abbandona neppure adesso che precipita tra il dispiacere e l'orgoglio. Si tratta di una situazione che possiamo vivere anche noi: sia dal punto di vista dell'uomo triste e sconfortato che chiude la porta ad ogni consolazione, sia dal punto di vista dell'amico fraterno e prezioso che non ci abbandona nella solitudine.

E tu, oggi, come stai? Mi auguro che tu non sia chiuso nello sconforto, ma che tu possa avere modo di aiutare qualcuno, di stargli accanto. Del resto, sta arrivando il Natale: e Gesù viene per stare accanto a noi!

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