giovedì 24 novembre 2011

Ti voglio bene!

“Maestra ti voglio benissimo!”
Sono le parole che spesso mi sento dire da una mia bambina con cui ho instaurato un rapporto bello e particolare.


Mi interrogo spesso sul “bene” che voglio ai miei alunni, se aggiunge qualcosa al mio essere maestra oppure mi impedisce di essere professionale. Ovviamente questo affetto è ampiamente ricambiato e questo mi scalda il cuore, ma mi da anche una grandissima responsabilità. 

Voler bene può essere il motore dell’educazione?

Non mi so dare una risposte, ma mi viene da pensare a Gesù che sicuramente voleva bene a Pietro, Giovanni, Andrea, Lazzaro, Marta e Maria e a tutti gli altri e questo non gli ha impedito di essere duro con loro e di educarli.


Continuerò ad interrogarmi su questo, ma credo che senza l’affetto il mio essere maestra sarebbe solo un lavoro e non invece una gioia.

2 commenti:

  1. Il bene (o il male) viene ad intersecarsi con qualsiasi relazione e non può essere sicuramente nessun motore, piuttosto sei tu che necessiti continuamente di questo carburante e pensi invece di averne nei confronti dei bambini.

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  2. E' vero Serena, il bene (o il male) viene ad intersecarsi con qualsiasi relazione. Il bene per l'altro è il cuore di ogni relazione. Diversi professionisti vedono nella relazione di cura la terapia di guarigione e di crescita più importante. Al contrario la mancanza di rispetto e il giudizio non costruiscono la relazione nè, tanto meno, aiutano la persona a crescere.
    E' molto difficile che i bimbi rispondano con un bene grande a chi non ha cura di loro, a chi li "usa" per compensare una mancanza di affetto personale.
    Vogliamo che anche questo blog sia uno spazio di confronto rispettoso e favorisca relazioni in cui circola il bene e il desiderio di crescita che si realizza solo nel rispetto e nella sospensione del giudizio sulla persona che scrive, ben diverso dal dissentire con quello che scrive.

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