martedì 10 gennaio 2012

Contraddizioni


Narciso sorrise appena. […] “Imparo molto da te, Boccadoro. Comincio a comprendere cos'è l'arte. […] Noi pensatori cerchiamo di avvicinarsi a Dio staccando il mondo da lui. Tu ti avvicini a lui amando e ricreando la sua creazione”.

L'uomo era davvero creato per studiare Aristotele e Tommaso d'Aquino […]? Non era egli creato da Dio con sensi e istinti, con oscurità sanguigne, con la capacità del peccato, del piacere, della disperazione? […] egli sapeva che in quel cuore incostante di artista e di seduttore c'era una pienezza di luce e di grazia divina.”

Spesso in ciascuno di noi coesistono un Narciso e un Boccadoro, ma come convivere con tanta contraddizione?
Osservando le opere d'arte di una chiesa, Boccadoro scopre che:

di queste cose meravigliose ce n'erano parecchie, e ciascuna non stava a sé e non era un caso […] Quello che in un paio di secoli era stato costruito, scolpito, dipinto, vissuto, pensato e insegnato in quel luogo, era di un'origine sola, di un solo spirito e si accordava insieme come i rami di un albero”.

(il libro di oggi è : Hermann Hesse, “Narciso e Boccadoro”)


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