Mi stanno arrivando le lettere dei bambini. Ho dato come compito delle vacanze di scrivermi una lettera con quello che più preferivano raccontarmi. È sempre un’emozione particolare ricevere una lettera: il carico di attese che contiene, il tempo speso per scrivere (a mano rigorosamente), e l’atto antico ma ricco di fascino di affrancarla, spedirla e affidarla un po’ al “caso”. Io ho scritto chilometri di lettere e le mie amicizie più belle le ho fatte crescere proprio con questo strumento che oggi viene definito arcaico.
Non è la prima volta che do questo compito, mi piacerebbe trasmettere ai bambini il fascino che contiene e far vedere loro, al termine del ciclo, come sono cresciuti e come sono cambiati proprio tramite le loro lettere.
Mi diverto e mi commuovo nel vedere la cura con cui le bambine decorano i loro scritti e ancora di più mi piace “l’incuria” dei maschietti (ma questo a loro è meglio non dirlo) a cui non piacciono le smancerie. Conservo come tesori queste lettere che mi parlano di loro e mi dicono il loro affetto. E attendo con trepidazione….
Concordo pienamente, è un bel modo di trasmettere un messaggio ed è raro vederlo fare "a manina santa" in un mondo che cerca di condensarsi in un SMS.
RispondiEliminaSolo una cosa - maliziosamente - mi scappa da dire: ma a dare questi compitini, credo che tu stia nutrendo la bimba (o la mamma?) che e' in te. ;)
tutte e due... consapevolmente haime'...
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