giovedì 17 novembre 2011

Il primo giorno di scuola














La notte precedente il primo giorno di scuola non ho dormito … troppo agitata, mi sono alzata prestissimo e mi sono preparata. Ho messo il vestito rosso, quello dei grandi eventi, quello che mi fa stare bene. Sono arrivata a scuola un’ora prima. Sono andata in classe e ho preparato tutto: ho messo sui banchi i nomi, e ho controllato che tutto fosse in ordine.
Scendo ad accoglierli alla porta o li aspetto in classe? Se scendo, alla fine non capisco più nulla … meglio aspettarli in classe. Mancano 5 minuti, dalla finestra li vedo arrivare, pieni di energia come sempre, lasciando i genitori ad arrancare sulla salita. Tra poco posso riabbracciarli e l’agitazione e l’attesa si fanno quasi dolore fisico: il mio stomaco si ribella!!!
Finalmente la campanella suona ed eccoli che li sento inforcare le scale. I primi ad arrivare sono i maschietti che mi salutano con un sorriso, qualche battuta, ma non si avvicinano. Le bimbe invece senza pensarci vengono ad abbracciarmi, un abbraccio per uno, senza fare differenze. Dopo un po’ di trambusto eccoli seduti a guardarmi. Mi fermo e mi godo questo attimo: i miei bimbi cresciuti, belli, pieni di aspettative. L’attimo dura poco e subito incominciano le domande..la magia incomincia...
Il primo giorno di scuola per me è sempre il più bello, nei loro occhi vedo le attese, le paure, l’energia per il nuovo anno e la cosa che sempre mi commuove è la loro fiducia incondizionata: sono certi che si divertiranno e faremo cose belle insieme.

8 commenti:

  1. Ci fossero ovunque delle maestre così appassionate! Grazie Antonella, si capisce davvero che è una missione, se il buongiorno si vede dal mattino ti leggerò volentieri, sono anch'io maestra
    ciao
    Claudia

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  2. Grazie del bellissimo post!

    mi è tornato in mente anche questo, vi consiglio di leggerlo:
    http://www.profduepuntozero.it/2011/09/11/il-primo-giorno-di-scuola-che-vorrei/

    Cri

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  3. Bellissimo!
    E' veramente bello scoprire entusiasmo e dedizione al proprio lavoro se tutti lo facessimo il mondo sarebbe migliore.
    Maria

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  4. Sono la mamma di una di queste bimbe fortunate ad avere una maestra cosi'...so quanto lei ti vuole bene....grazie veronica

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  5. Sono la nonna di una di queste bambine, so che lei ti adora e io sono contenta. Mi sono emozionata a leggere queste righe. Complimenti x la dedizione che regali a questi bimbi fortunati. GRAZIE Antonella!!!!

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  6. Si ma la sostanza? Mi sembra più una tua grande carenza di affetto piuttosto che una missione educatrice e i bambini questo lo percepiscono molto bene.
    Le tue colleghe cosa ne pensano?

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  7. Inquesto sono molto serena, mi confronto spesso su questi temi e ho imparato col tempo a lasciare fuori dalla porta della classe le mie eventuali carenze o problemi (con fatica a volte) e i miei bimbi credo percepiscano il mio affetto e lo ricambiano, senza tanti "trip" e senza porsi troppe domande. Le mie colleghe mi apprezzano anche per questo e poi bisogna chiedere a loro no!?

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  8. E proprio qui il punto: fuori della porta lasci ben poche cose a partire da una gestione errata e non matura delle tue responsabilità e dei tuoi affetti a partire dagli "spezzatini" scolastici.
    Ed è bene di non fare un alibi il tuo mestiere..

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