lunedì 5 dicembre 2011

Marocco è...scoprire la novità di se stessi!

In Marocco ho capito di essere stata in grado di fare cose, pur non avendole mai fatte prima. A Casablanca ho imboccato bambini disabili, spastici gravi, distonici, seguendo i loro tempi e adeguandomi al loro linguaggio, ho cantato in francese e in arabo, senza sapere il francese e l’arabo, ho ballato, rincorso, disegnato, giocato con bambini e ragazzi che parlavano solo arabo ma che miracolosamente ci capivano perfettamente. Ho cullato, ninnato, dato biberon ai bimbi abbandonati dell’ospedale di Meknes desiderosi solo di essere abbracciati e coccolati. Ho tenuto per mano un bimbo autistico, l’ho condotto fino in piscina, non l’ho lasciato neanche per un attimo, avevo paura che scappasse in mezzo alla strada, in realtà conosceva già quella strada, era già stato in piscina e gli era piaciuta tantissimo, allora ci siamo guidati a vicenda!!! E con tutti loro quando è stato il momento dei saluti ci siamo abbracciati, baciati, stretti forti…..forse eravamo riconoscenti per esserci presi cura gli uni degli altri, per averci dedicato del tempo a vicenda.
Francesca

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