mercoledì 14 dicembre 2011

La pietruzza bianca

"Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve." (Apocalisse 2, 17)

L'importanza della contestualizzazione del testo biblico trova un ottimo esempio in questo singolo versetto, tratto dall'Apocalisse di San Giovanni Apostolo, che venne redatto a beneficio ddi ascoltatori di cultura greca: tra i vari dettagli che lo provano, c'è anche questa faccenda della pietruzza bianca con il nome, che aveva molteplici utilizzi nella vita sociale.

Veniva ad esempio data a coloro che venivano assolti in tribunale da accuse che potevano portare all'esilio o alla pena di morte, in modo che costoro potessero circolare liberamente nella città dopo il processo.
Veniva poi usata per selezionare gli invitati ad uno sposalizio o ad un banchetto, così che la servitù potesse comprendere chi fosse in possesso del lasciapassare per la festa.
Veniva soprattutto assegnata come premio per i vincitori delle gare olimpiche, più o meno come le medaglie dei nostri giorni: al rientro nelle loro città di origine, gli atleti ne traevano gloria morale e sonanti privilegi.

A coloro che vincono la grande sfida della vita, dice San Giovanni, verrà dunque garantita l'assoluzione del Giudice, l'invito alle Nozze dell'Agnello, e il grande premio per la Vittoria. E tutto questo avverrà con la novità di un nome nuovo, intimo e nascosto alle orecchie altrui, noto solo a Dio Padre che ha conosciuto le lotte e le sfide della vita terrena. Quelle lotte, e quelle sfide, che noi stiamo vivendo ogni giorno in attesa della nostra ricompensa alla fine dei tempi.

Nessun commento:

Posta un commento